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Beni tecnologici e durevoli: stabili le spese per l’home improvement

Beni tecnologici e durevoli: stabili le spese per l’home improvement

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Barometro Consumi NIQ: le vendite nel miglioramento casa restano costanti. Flette il Technical Consumer Goods. Bene gli elettrodomestici.

 

Il 2023, per il mondo dei beni tecnologici e durevoli, è stato un anno di alti e bassi, registrando un fatturato di 53 miliardi di euro, con una lieve decrescita rispetto al 2022. Tuttavia ci sono diversi mercati, all’interno di questo macro-settore, che hanno dato segni di particolare dinamismo, a partire dal comparto dal fai da te. Sono, queste, alcune delle prime evidenze emerse dal Barometro dei Consumi di NIQ – The NIQ Retail Spend Barometer, che combina i dati di NIQ e GfK per misurare il giro d’affari dei prodotti del largo consumo, dei beni tecnologici e durevoli acquistati negli store in Italia.

 

Il segmento dell’home improvement, che comprende i prodotti per il miglioramento della casa e l’arredamento, ha iniziato il 2023 con una crescita solida (5,3%), tuttavia ha subito un rallentamento a partire dal secondo trimestre (1,6%). Nonostante ciò, ha chiuso l’anno con una lieve flessione del -0,2% rispetto al 2022. Nel complesso, le spese per il miglioramento della casa sono rimaste stabili, ma la volatilità economica ha influenzato i risultati.

 

Così, il settore Technical Consumer Goods (che include elettronica di consumo, telefonia, IT, prodotti per l’ufficio, fotografia e altri beni tecnologici) ha sofferto un calo significativo nel 2023, con una diminuzione del -5,4% rispetto all’anno precedente.

 

Alcune sottocategorie però, come gli elettrodomestici, sono cresciute anche in un contesto così difficile e, nonostante le sfide, il settore ha registrato una crescita positiva nel 2023 e chiuso l’anno a 6 miliardi di euro, +3,2% (vs 2022). La domanda di elettrodomestici per la casa è aumentata poiché trainata da nuove tecnologie e da un maggiore interesse per la sostenibilità legato anche al risparmio energetico.

 

Più in generale, sul risultato poco brillante realizzato dal mondo dei beni tecnologici e durevoli, hanno influito diversi elementi, a partire dalla forte crescita dell’inflazione e dall’aumento continuo dei tassi di interesse delle banche centrali, che hanno caratterizzato tutto il 2023, generando nel consumatore incertezza e una maggiore attenzione al contenimento delle spese. L’esito negativo di questi fattori, insieme alla riduzione degli incentivi e delle detrazioni fiscali per l’acquisto di determinati prodotti, hanno generato un effetto immediato su molte categorie dei beni durevoli, soprattutto su quelle a cui il consumatore era disposto a rinunciare o a posticipare l’acquisto.