
Centri commerciali: vendite in calo, anche nel settore dei beni per la casa
I primi 4 mesi del 2025 registrano una flessione del -2,3%. Fra le categorie, cresce solo il mondo salute e cura persona (+2,8%).
Il primo quadrimestre 2025, per i centri commerciali, evidenzia una diminuzione delle vendite del -2,3%, un rallentamento riconducibile principalmente alla lieve contrazione dell’affluenza (pari allo -0,8%) e a una maggiore cautela da parte dei consumatori nelle decisioni di spesa. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio CNCC, Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali.
All’interno di questo contesto di calo generalizzato, il comparto dei beni per la casa (assieme a quello dell’abbigliamento) ha registrato una contrazione del -3,6%. Andamenti in flessione, seppur più contenuti, si rilevano anche nei settori cultura, tempo libero e regali (-3,2%), elettronica di consumo (-2,7%) e ristorazione (-1,4%). Unica eccezione è la categoria del cura persona e salute, che cresce del +2,8%, così come performa bene il mondo dei servizi, che registra una solida espansione del +3,9%.
A supporto delle dinamiche di rallentamento delle vendite, i dati sull’affluenza mostrano una contrazione dello 0,5% nel solo mese di aprile. Ciononostante, il trend annuale si mantiene positivo, con una crescita del +1,2%.
“Gli andamenti registrati dall’Osservatorio CNCC sono in linea con il trend e gli indicatori del settore del commercio che, come noto, risentono della congiuntura economica e della fiducia dei consumatori – osserva Roberto Zoia, presidente CNCC –. L’attuale contesto macro-economico, che continua ad essere complesso, si riflette pertanto anche sulle performance dell’industria dei centri commerciali, che però registrano una decrescita contenuta, segno che il modello proposto è valido e apprezzato”.