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Chiude i battenti il sito Bricoprivé.com

Chiude i battenti il sito Bricoprivé.com

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Acquisito dal Gruppo Les Mousquetaires nel 2020 quando le vendite sfioravano i 190 mln di euro, negli ultimi anni ha fatto registrare un continuo calo del giro d’affari e accumulato ingenti perdite.

 

Secondo fonti di stampa francese, il sito Bricoprivé.com sarebbe prossimo alla chiusura a causa delle performance deludenti che hanno generato importanti perdite. La piattaforma, online dal 2011 e dal 2016 presente anche nella versione localizzata italiana, punta sul modello della vendita privata – la stessa di Groupon per intenderci – focalizzata sul settore home&garden. Solo l’attività rivolta ai professionisti (Racetools.fr), redditizia, verrà mantenuta.

 

Il sito era stato acquisito a caro prezzo 4 anni fa dal gruppo Les Mousquetaires (Intermarché, Bricomarché, Bricocash, Bricorama) che aveva investito oltre 53 milioni di euro nel 2020 per il 66% dell’azienda che, sull’onda del grande boom del settore brico, aveva raggiunto i 187 milioni di euro di fatturato e prometteva di superare i 200. Invece, da allora il fatturato non ha fatto che calare, arrivando a 117 milioni di euro nel 2022 e accumulando ingenti perdite in ogni esercizio. Sono allo studio misure di salvaguardia per i 174 dipendenti.

 

L’avventura Brico Privé è stata dunque amarissima per il colosso distributivo francese Les Mousquetaires (oltre 40 miliardi di euro di fatturato realizzato nei suoi circa 4.000 punti vendita). A nulla sono serviti i massicci investimenti della Casa Madre soprattutto in promozione per aumentare la notorietà del marchio, secondo stime quasi 70 milioni di euro, per una perdita complessiva di oltre 100 milioni.

 

D’altro canto quella di Brico Privé-Les Mousquetaires non è la prima case history negativa nel settore brico-casa di insegne fisiche che acquisiscono piattaforme online: in passato, Adeo ha acquisito delamaison.fr per poi rivenderlo, mentre Gamm Vert e Mr.Bricolage hanno rispettivamente rilevato i siti plantes-et-jardins.com e le jardin de Catherine per chiuderli qualche anno dopo.