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Crollo del non food a marzo: vendite a -36%

Crollo del non food a marzo: vendite a -36%

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Oltre al forte calo del settore nelle prime settimane di epidemia, si temono ulteriori contrazioni del fatturato e della redditività.

I dati di marzo, diffusi dall’Istat, sono la prima evidenza dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sulle vendite al dettaglio del segmento non alimentare, che decresce del 36%. Commenta in proposito Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione: “La flessione del non food è solo l’inizio di un fenomeno destinato a continuare anche nei mesi successivi e che avrà una ripresa lenta e progressiva, con i consumatori preoccupati nel tornare nei punti vendita”. Gradara segnala inoltre come le imprese si stiano ritrovando con incassi azzerati ma costi fissi attivi (tasse nazionali e locali, contributi, assicurazioni, gestione del personale, canoni di locazione) e conseguente crisi di liquidità.

 

Gettando lo sguardo ai prossimi mesi, Federdistribuzione pone l’accento sulla riduzione del potere d’acquisto dei cittadini per gli effetti del Covid-19 sull’occupazione, che verosimilmente impatterà negativamente sui consumi, sia non alimentari che alimentari: “Per il commercio – chiosa il presidente di Federdistribuzione – si prefigura un 2020 di forte contrazione dei fatturati e della redditività. Sono quindi necessarie misure immediate e di semplice realizzazione per sostenere le imprese e le famiglie in questa contingenza, ma soprattutto occorre cominciare subito a pensare a provvedimenti adeguati e incisivi per favorire la ripresa e che siano di stimolo per ridare slancio ai consumi e agli investimenti”.