
Tra le vittime dei dazi USA anche gli ecommerce transfrontalieri: Temu ha annunciato l’aumento dei prezzi dal 25 aprile. Quali conseguenze per l’Europa?
Contestualmente all’introduzione dei dazi del 145% alla merce cinese importata negli USA, a partire dal 2 maggio 2025, gli Stati Uniti elimineranno l’esenzione dai dazi doganali per le merci provenienti da Cina e Hong Kong con un valore inferiore a 800 dollari. Questo significa che le spedizioni che rientravano finora nel regime “de minimis” saranno soggette a nuovi oneri: un dazio del 30% oppure una tassa fissa di 25 dollari, a seconda di quale importo risulti più alto.
In pratica, un pacco da 60 dollari pagherà una tassa minima di 25 dollari, un pacco da 200 dollari sarà soggetto a un dazio del 30%, ovvero 60 dollari. Dal 1° giugno 2025, il dazio minimo salirà ulteriormente a 50 dollari. Oltre ai nuovi costi, le spedizioni saranno sottoposte a controlli doganali più rigorosi, con possibili ritardi e verifiche aggiuntive.
Si tratta di norme estremamente punitive per gli ecommerce trasfrontalieri che finora avevano potuto spedire direttamente ai consumatori finali dai propri magazzini in Cina senza aggravi fiscali e con minime procedure di sdoganamento. E infatti i due principali player del settore che operano in USA – Temu e Shein – hanno annunciato un aumento dei prezzi a partire dal 25 aprile: c’è molta curiosità per capire l’entità dei rincari e le eventuali contromisure per rimanere attrattivi agli occhi dei consumatori.
Quello dell’ecommerce tranfrontaliero è un mercato che ha raggiunto volumi notevoli: secondo i dati della Dogana statunitense, il valore delle importazioni sotto regime de minimis è cresciuto da 92 miliardi di dollari nel 2019 a 545 miliardi nel 2023, con circa il 60% delle spedizioni provenienti dalla Cina.
Se, come è lecito supporre, la nuova normativa provocherà un brusco calo delle spedizioni negli USA, c’è da chiedersi dove saranno rivolti i massicci investimenti promozionali: basti pensare che gli 1,4 miliardi di dollari di spesa pubblicitaria di Temu su Facebook e Instagram hanno rappresentato circa l’1% delle entrate pubblicitarie di Meta nel 2024 e che queste sono già calate del 30% nei primi mesi del 2025.
E’ quasi certo che nei prossimi mesi assisteremo a un aumento della pressione promozionale di Temu in Europa nel tentativo di recuperare parte delle spedizioni perse negli USA, quindi tornerà di attualità una risposta anche da parte della UE per contenere l’espansione delle piattaforme trasfontaliere cinesi che sembra davvero inarrestabile. In Cina non stanno perdendo tempo: Tencent, il gigante tecnologico che controlla WeChat, ha annunciato un piano da 13 miliardi di euro per sostenere le aziende esportatrici cinesi colpite dal nuovo scenario commerciale.