
Differenze inventariali nel fai da te: drastico calo 2018/2020
Alcuni dati sul comparto Fai da te dal report “La Sicurezza nel Retail in Italia 2021”, condotto da Crime&tech con il supporto di Checkpoint Systems, presentato questa mattina.
Nel 2020, le Differenze Inventariali hanno causato una perdita per le aziende italiane del settore Retail e GDO di 3,48 miliardi di euro, pari all’1,41% del loro fatturato. Furti, soprattutto taccheggio, e frodi ma anche errori amministrativi, scarti, rotture e altre inefficienze operative a cui bisogna aggiungere la spesa che le aziende sostengono in misure di sicurezza o contrasto alle perdite, raggiungendo un costo economico totale pari a 4,97 miliardi di euro, l’equivalente di 84 euro per ogni cittadino italiano.
Lo studio “La Sicurezza nel Retail in Italia 2021 – Uno studio su perdite, furti e misure di sicurezza” presentato questa mattina e realizzato da Crime&tech, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems Italia, fornitore globale di soluzioni verticalmente integrate per il retail, e la collaborazione del Laboratorio per la Sicurezza, ci ha rivelato dei dati interessanti per il settore Fai da te.
Una delle percentuali maggiori delle differenze inventariali sul fatturato del 2020 è stata registrata dal Fai da te (1,67%) preceduto solo dal settore Supermercati, ipermercati e Discount (1,89%).
Le categorie di prodotto più rubate per valore economico nel settore del Fai da te sono gli utensili elettrici.
In media quasi la metà (52%) delle differenze inventariali rilevate sono sconosciute, ovvero non è stato possibile attribuire delle cause certe a queste perdite. Questa quota varia di molto per azienda e settore merceologico. Nel settore Fai da te la componente sconosciuta è rappresentata da una quota del 69%, quella conosciuta è del 31%.
Ma il dato più eclatante è dato dall’andamento delle differenze inventariali tra il 2018 e il 2020, dove in quasi tutti i settori si registra una generale stabilità nel valore delle perdite con una lieve diminuzione. Tranne il settore Fai da te che mostra la variazione più rilevante: un drastico calo del -20% delle differenze inventariali tra il 2018 e il 2020. Per Supermercati, ipermercati e Discount la riduzione è stata solo del -4,4%.
Tuttavia – specifica il report – i valori rilevati devono essere considerati con cautela in quanto le aziende possono adottare diversi metodi per classificare e quantificare le perdite. Come emerso da diversi studi a livello italiano e internazionale, all’interno del settore Retail e GDO manca una definizione univoca e condivisa di differenze inventariali. Ciò dipende da vari fattori, tra i quali le diverse pratiche contabili adottate, le peculiarità dei settori merceologici e i metodi utilizzati per lo svolgimento dell’inventario.