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Direttiva Case Green: importanti modifiche e riforma generale dei bonus

Direttiva Case Green: importanti modifiche e riforma generale dei bonus

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Si sta valutando di allungare la deadline per il raggiungimento degli obiettivi. Il Governo annuncia il riordino complessivo dei bonus edilizi: le linee guida.

 

Non c’è ancora accordo in sede comunitaria sulla Direttiva Case Green (ne abbiamo parlato in modo diffuso su Bricomagazine di settembre) il provvedimento che dovrebbe lanciare un grande piano europeo di riqualificazione degli immobili residenziali, ma sembra prevalere l’orientamento di spostare la scadenza per il raggiungimento degli obiettivi dal 2030 al 2050, come richiesto da vari Paesi membri, tra cui l’Italia.

 

Nella seduta del trilogo (negoziato inter-istituzionale) del 12 ottobre, infatti, si sono ammorbidite le posizioni soprattutto nel Consiglio Europeo, mentre il Parlamento UE sembra più rigido. In ogni caso saranno necessarie nuove trattative, il prossimo trilogo si terrà probabilmente in dicembre. Sul tavolo dei negoziati, oltre la data di entrata in vigore, i margini per i paesi membri nell’applicazione delle norme, l’armonizzazione delle certificazioni energetiche, e le penalizzazioni a carico delle abitazioni meno efficienti che porterebbe ad un loro forte deprezzamento.

 

In vista dell’approvazione della direttiva Case Green, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, nel corso dell’audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, ha annunciato un riordino complessivo dei bonus edilizi.

 

Secondo il Ministro, un approccio completo consentirebbe di ottimizzare i tempi e i costi delle ristrutturazioni degli edifici, promuovendo ristrutturazioni profonde con un’impronta sostenibile in vari ambiti, tra cui:

 

• l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi;
• la digitalizzazione degli edifici e la loro integrazione con altre infrastrutture come i trasporti;
• la sicurezza, con particolare attenzione alla resistenza sismica e all’antincendio;
• la tutela dell’ambiente, con un focus sulla riduzione del consumo di acqua e l’uso di spazi verdi.

 

La riforma dei benefici fiscali per la ristrutturazione edilizia affronterà tutti questi aspetti contemporaneamente, prevedendo diverse aliquote di detrazione in base alle prestazioni generali raggiunte dagli edifici attraverso interventi di diversa priorità.

 

In particolare, il Ministro ha evidenziato che la riforma dei benefici fiscali per la ristrutturazione edilizia dovrebbe:

• essere rivolta principalmente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva ‘Case Green’;
• garantire aliquote distribuite su un periodo massimo di dieci anni;
• consentire sia interventi individuali che ristrutturazioni profonde dal punto di vista energetico;
• stabilire costi massimi specifici comprensivi di tutte le spese;
• essere accompagnata da strumenti finanziari di supporto, come prestiti a tasso agevolato.

 

Il Ministro ha sottolineato che questa prospettiva dovrebbe essere integrata con un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo, da definire nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale.