
Con il regolamento UE ‘Diritto alla riparazione’ e il ‘bonus riparazione’ varato a dicembre in Francia cresce il trend europeo di aggiustare anziché buttare i beni durevoli.
Già dal marzo 2021 è in vigore un regolamento UE denominato “Diritto alla riparazione” (n° 2021/341) che sollecita i paesi membri (andrà poi ratificato dai parlamenti nazionali) ad adottare misure per agevolare la riparazione dei beni durevoli. E’ un principio sacrosanto, soprattutto in tempi in cui le materie prime sono carenti e costose, e lo smaltimento dei rifiuti impatta sempre più sull’ambiente.
E i paesi più avanzati stanno cominciando a muoversi. Da metà dicembre in Francia è stato lanciato in fase di test un ‘bonus riparazione’ che mira a incoraggiare i francesi a far aggiustare le proprie apparecchiature elettriche ed elettroniche piuttosto che buttarle via, tramite un contributo economico che va da € 10 a € 45. Destinato inizialmente a 31 categorie di prodotti (principalmente elettrodomestici e dispositivi elettronici), il bonus verrà gradualmente esteso a nuove tipologie di beni come articoli sportivi, abbigliamento e scarpe, e persino mobili.
Fin qui nulla che abbia un impatto significativo sul nostro canale di vendita. Ciò che invece potrebbe offrire opportunità molto interessanti per il bricolage è ciò che si muoverà a monte di queste misure. Infatti, le norme legate al ‘diritto alla riparazione’ obbligheranno l’industria allo sforzo di progettare prodotti che siano realmente riparabili e contestualmente a rendere accessibili e disponibili a tutti i relativi ricambi.
Qui il nostro canale di vendita potrebbe svolgere un ruolo importante, proponendo programmi di formazione, kit di riparazione per le diverse situazioni, magari anche vendendo direttamente alcuni dei ricambi più diffusi o facendo da tramite per procurarli. Certamente non sarebbe un’attività ad alto margine, ma favorirebbe molto la fidelizzazione della clientela e aumenterebbe la frequenza di visita dei punti vendita.