
Ridurre gli out-of-stock: un obiettivo comune che richiede una collaborazione efficace tra retailer, personale e partner tecnologici.
Il punto di vista di Michael Cacciatore, Vice President South Europe di Pricer.
Le situazioni di “out-of-stock” comportano perdite economiche sotto diversi aspetti. Mancati ricavi, riduzione della soddisfazione e della fedeltà dei clienti, diminuzione della quota di mercato e costi aggiuntivi per tentare di risolvere il problema con metodi inefficaci o obsoleti privi di supporto tecnologico. Secondo il Barometro OSA (Optimal Shelf Availability), nei primi 9 mesi del 2024 il valore medio di prodotti fuori stock è stato del 3,9% in condizioni regolari, ma si riduce drasticamente in presenza di promozioni. Per il settore del Largo Consumo Confezionato, oggetto del report, la probabilità di trovare un prodotto fuori stock durante una promozione scende fino allo 0,7%. La tendenza è uniforme nei vari reparti, con il valore più basso registrato nei prodotti per la cura della persona (0,3%) e il più alto nell’ortofrutta (2,4%).
Per affrontare il problema della scarsa disponibilità dei prodotti sugli scaffali, i retailer devono puntare su soluzioni innovative che migliorino la gestione delle scorte. Favorendo al contempo una collaborazione più stretta tra il management, il personale di vendita e i fornitori.
Le etichette elettroniche da scaffale (ESL) rappresentano uno strumento efficace in questa sfida. Grazie a queste tecnologie, è possibile aggiornare in tempo reale i prezzi e le informazioni sui prodotti in tutto il punto vendita, riducendo al minimo gli errori e garantendo una comunicazione chiara e uniforme. Inoltre, le ESL possono essere integrate con i sistemi di gestione delle scorte per avvisare il personale quando i livelli di inventario sono insufficienti, consentendo interventi rapidi. Queste etichette migliorano anche l’esperienza del cliente, offrendo informazioni aggiuntive, promozioni o codici QR per approfondire i dettagli sui prodotti.
Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale
Anche l’Intelligenza Artificiale (IA) gioca un ruolo fondamentale grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati, prevedendo la domanda in maniera più precisa e ottimizzando i livelli di scorte. Algoritmi avanzati sono in grado, ad esempio, di calcolare le quantità ideali per il riordino e di automatizzare il processo di approvvigionamento, riducendo così il rischio di eccesso di scorte o mancanze.
I device portatili rappresentano un altro supporto utile per il personale di vendita. Questi dispositivi permettono di effettuare conteggi delle scorte in modo più accurato, identificare rapidamente discrepanze o prodotti mancanti e velocizzare il processo di prelievo degli articoli per gli ordini online, garantendo un servizio più preciso ed efficiente.
Un ecosistema collaborativo
Tuttavia, la tecnologia da sola non è sufficiente: è essenziale creare un ecosistema collaborativo tra retailer, personale e partner tecnologici. La formazione continua è un elemento chiave per assicurare che il personale comprenda e utilizzi al meglio le nuove soluzioni disponibili. Allo stesso modo, è fondamentale stabilire meccanismi di feedback per individuare eventuali aree di miglioramento e garantire che le nuove tecnologie si integrino perfettamente con i sistemi già in uso. L’implementazione iniziale di programmi pilota permette inoltre di testare le soluzioni in un contesto controllato, apportando eventuali modifiche prima della loro applicazione su larga scala.
Migliorare la disponibilità dei prodotti sugli scaffali non riguarda solo l’adozione di tecnologie, ma richiede anche cooperazione e una visione condivisa. Investire in strumenti all’avanguardia e promuovere un’efficace collaborazione tra i team consentirà ai supermercati di offrire un servizio più efficiente e orientato al cliente, garantendo che i prodotti siano sempre disponibili al momento del bisogno.