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Florovivaismo italiano: Myplant&Garden fotografa il settore

Florovivaismo italiano: Myplant&Garden fotografa il settore

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Il florovivaismo italiano è un settore in salute, con un ruolo di primo piano nel comparto agricolo, alle prese con le sfide del clima e della concorrenza sleale.

In occasione della 9ª edizione di Myplant & Garden (nell’immagine sotto il nuovo logo), la più importante fiera internazionale dedicata ai professionisti del florovivaismo, del garden design, del paesaggio e del verde sportivo in Italia, è stato presentato il Primo Rapporto sul Florovivaismo Italiano. L’iniziativa è promossa da Myplant, Coldiretti e Assofloro, in collaborazione con il Centro Studi Divulga e l’Istituto Ixè.

 

 

Florovivaismo in Europa: Italia tra i top player

Secondo le più recenti proiezioni Eurostat, nel 2024 il settore florovivaistico europeo ha raggiunto un valore produttivo pari a 24,5 miliardi di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2023 e dell’8% rispetto a cinque anni fa. L’Italia si conferma protagonista con quasi 3,3 miliardi di euro, collocandosi al terzo posto tra i produttori europei, dietro solo a Paesi Bassi e Spagna. Il comparto italiano registra una crescita del 3,5% su base annua, +23% rispetto al 2019 e +30,8% rispetto al 2014.

 

Il florovivaismo in Italia rappresenta l’8% della produzione vegetale e il 5,3% del totale del comparto agricolo. Secondo l’ultimo censimento agricolo, sono attive 19.000 imprese, di cui 9.356 nel vivaismo, 11.855 nella produzione di piante e fiori. La maggior parte delle aziende è di piccole dimensioni (60,4% con fatturato < 100.000 euro), mentre il 10% delle realtà vivaistiche supera i 500.000 euro di fatturato annuo.

 

Distribuzione geografica della produzione

Le regioni leader nel florovivaismo italiano sono:
• Toscana: quasi 1 miliardo di euro (oltre il 30% del totale nazionale)
• Liguria: 446 milioni di euro (14,2%) – definita la “Regina dei Fiori”
• Sicilia: 302 milioni di euro (9,6%)
• Lombardia: 277 milioni di euro (8,8%)

 

Export e import in crescita nel 2024

Nei primi nove mesi del 2024, i prodotti florovivaistici italiani hanno registrato una crescita delle esportazioni del 5% – oltre quota 1 miliardo di euro – e delle importazioni (+31,4%, a 618,5 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: ciò ha comportato una riduzione del saldo della bilancia commerciale del 20,3%, che pure rimane in campo positivo con un avanzo di circa 390,5 milioni di euro. Francia, Paesi Bassi e Germania sono i principali acquirenti di prodotti italiani, mentre Paesi Bassi sono anche il principale fornitore per l’Italia, seguiti da Francia e Spagna.

 

Categorie dominanti del mercato florovivaistico

• Fiori recisi: 1/3 delle esportazioni e importazioni totali europee
• Piante in vaso: oltre 6 miliardi di euro di export – la categoria in maggiore crescita
• Vivaistico: 14% dell’export europeo (quasi 2,3 miliardi di euro)
• Di cui 1,1 miliardi dai Paesi Bassi e 470 milioni dall’Italia
• Foglie ornamentali: circa 500 milioni di euro (2023)

 

Le sfide del settore: clima e concorrenza sleale

Se da un lato il florovivaismo si conferma un pilastro dell’agricoltura e dell’economia italiana, dall’altro deve fare i conti con una congiuntura internazionale sfavorevole e la necessità di fronteggiare gli sbalzi climatici (secondo il Rapporto, il 65% delle imprese è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da eventi climatici quali alluvioni, grandinate, vento…): elementi di grande impatto per i costi di produzione e trasporto, con aumenti del +83% per l’energia, +45% per i fertilizzanti e +29% per sementi e piantine rispetto al 2020.

 

A questo si aggiunge il problema della concorrenza da parte delle importazioni a basso costo, spesso provenienti da Paesi che non rispettano gli stessi standard ambientali, sociali e fitosanitari italiani: il 75% delle aziende intervistate nel Rapporto è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da una fitopatologia; la diffusione di nuove fitopatologie è un problema segnalato dal 36% delle aziende.