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Gruppo Made: vendite +30% nel 2022

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Aumento dei prezzi, crescita degli associati e bonus edilizi, un mix di fattori che ha fatto esplodere il fatturato di Gruppo Made. Gli highlights del congresso del Gruppo.

 

Si è tenuto nel mese di marzo a Sorrento il congresso di Gruppo Made che ha visto la partecipazione di oltre 150 rivenditori aderenti e ha presentato numerose, diverse esperienze che avevano un comune determinatore: il cliente. Un evento organizzato in un momento congiunturale carico di incertezze per il breve e medio periodo, anche se una visione un po’ più a lungo raggio consentirebbe di prevedere i tratti di un mercato ben definito verso l’efficientamento energetico e la sostenibilità, quindi più o meno il mercato degli ultimi due anni, solo con qualche dubbio sui possibili numeri senza adeguate politiche di sostegno.

 

La relazione di Gian Luca Bellini, direttore generale di Gruppo Made, è stata incentrata sui dati congiunturali del settore dell’edilizia, e ha fatto emergere che, per ciò che riguarda Gruppo Made, nel 2022 rispetto al 2021 c’è stato un incremento del 30% del valore dell’acquistato. Crescite esponenziali che riflettono l’andamento del mercato, molto positivo sia per quanto riguarda i fatturati, sia per il numero delle nuove adesioni. Bellini ha anche voluto sottolineare l’importanza della politica della sostenibilità, e di come le rivendite del Gruppo debbano avere un ruolo importante, in questo senso.

 

Interessante l’analisi dei dati dei bilanci della distribuzione edile illustrata da Fabio Ciaponi della Libera Università di Bolzano: “Il settore della distribuzione edile in Italia è rimasto l’unico che non fa parte completamente di gruppi. Siamo un settore che ancora vive in un eccessivo frastagliamento. Qualche domanda ce la dobbiamo fare. Solo stando insieme possiamo fare dei passi avanti. Questo è un settore dove il 75% delle aziende fattura 2.5 milioni di euro. La crescita nasce dalle aggregazioni, come succede in tutto il mondo, in tutti gli ambiti commerciali”.  Ciaponi ha poi presentato una approfondita analisi dei bilanci, mettendo in evidenza il fattore inflazione e la forte crescita dei prezzi dei materiali: “L’inflazione ha portato a un eccezionale risultato operativo, ma non siamo diventati più bravi e dovremo trovare strategie per investire nel modo migliore per il futuro, perché con il calo dei volumi e il calo dell’inflazione cambieranno le cose. Il settore è cresciuto ma per fattori estemporanei”.