Immobiliare retail 2020: crescita rallentata per il non food
Mentre aumenta la domanda di locali commerciali nel segmento food, molti comparti del non alimentare stentano a ripartire.
Il mercato degli immobili per l’impresa prova a risollevarsi dopo i mesi di lockdown che hanno penalizzato il segmento del retail, soprattutto nel non food. Ecco lo stato dell’arte in una recente analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa.
La richiesta di locali commerciali da destinare alla distribuzione non alimentare è quella più in calo, soprattutto nel comparto dell’abbigliamento e del fast fashion, dove i contratti di locazione stipulati per uno spazio in cui insediare questa attività sono scesi da 9% nel primo trimestre 2020 a 6,5% nel secondo trimestre 2020.
Va decisamente meglio per il mondo del food, che segna un aumento della domanda di spazi da destinare a negozi di alimentari, ovvero a punti vendita di prossimità. Si evidenzia in particolare la tendenza, da parte dei brand sia della grande che della media distribuzione, all’apertura di store di vicinato anche nelle grandi città.
Sono in lieve contrazione i contratti di affitto stipulati per i settori ristorazione e somministrazione passati da 9,8% a 9,2%. In calo anche quelli per spazi commerciali da destinare ad attività professionali: siamo passati da 14,1% a 9,2%.
Passando ad analizzare i contratti di compravendita dei negozi, si nota che la maggioranza di questi resta finalizzata alla messa a reddito anche se si registra un ribasso del 10%: da 58,9% a 48,9%, a conferma che gli investitori al momento sembrano essere ancora prudenti.
Altro segmento che ha subito un ridimensionamento è quello dei capannoni, sempre più ricercati dalle società di logistica e della distribuzione. Il forte ricorso all’ecommerce ha spinto alla ricerca di soluzioni quanto più possibili vicine alle metropoli e ben posizionate nei pressi di arterie che consentono di raggiungere facilmente la città per velocizzare la consegna delle merci. I contratti di locazione di capannoni con la finalità di stoccare le merci sono passati dal 38,3% al 50,5%, un balzo importante dal I trimestre al II trimestre 2020. Si segnala anche un lieve aumento dei contratti di locazione stipulati da aziende artigiane, che passano dal 10,3% al 13,4%.