
Kesko: crescita nelle vendite, ma redditività in calo
L’anno è stato complesso, ma dall’ultimo trimestre ’24 si è registrato un miglioramento dei risultati finanziari. Possibile ripresa nel ’25.
Il Gruppo Kesko (attivo in diversi segmenti di business, fra cui il bricolage attraverso l’insegna K-Rauta, una delle principali catene di fai da te della Finlandia) ha chiuso il 2024 con una leggera crescita nelle vendite, ma una flessione della redditività. Dopo otto trimestri consecutivi in calo, il Gruppo ha registrato un’inversione di tendenza nell’ultimo trimestre dell’anno, grazie a un miglioramento dei risultati finanziari.
Nel periodo ottobre-dicembre 2024, Kesko ha riportato un fatturato di 3,04 miliardi di euro, in crescita del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Su base annua, il fatturato ha raggiunto gli 11,92 miliardi di euro, segnando un aumento dell’1,2% rispetto agli 11,78 miliardi del 2023. Tuttavia, la crescita comparabile delle vendite è risultata negativa (-2,3%), segno di un mercato ancora complesso.
Dal punto di vista della redditività, Kesko ha registrato un utile operativo comparabile di 650,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 712 milioni del 2023. L’utile operativo effettivo è sceso a 579,5 milioni di euro dai precedenti 695,4 milioni, mentre l’utile per azione è diminuito a 0,95 euro (da 1,25 euro nel 2023). Il flusso di cassa operativo ha toccato quota 1,008 miliardi di euro, segnando un leggero calo rispetto agli 1,049 miliardi dell’anno precedente.
Nell’area di business dell’edilizia e del fai da te, nonostante un calo della domanda nel settore delle costruzioni, Kesko ha mantenuto una buona redditività. Il fatturato ha raggiunto i 4,35 miliardi di euro (+3,8%), supportato dall’acquisizione di Davidsen, una delle principali catene di distribuzione di materiali edili della Danimarca. Il margine operativo è stato comunque influenzato dal contesto di mercato sfavorevole.
Per il 2025, Kesko prevede un miglioramento della redditività con un utile operativo comparabile stimato tra 640 e 740 milioni di euro. Il management ritiene che l’ambiente economico generale possa gradualmente migliorare, pur rimanendo sfidante a causa dell’incertezza nei consumi e delle tensioni geopolitiche.
Complessivamente, il 2025 si preannuncia come un anno di possibile ripresa, con investimenti mirati e un attento controllo dei costi per rafforzare la posizione competitiva dell’azienda nel mercato europeo.