
Kingfisher: risultati finali 2024 in chiaro scuro
Fatturato in leggero calo per la multinazionale britannica della distribuzione Diy, soprtattutto grazie ai cattivi risultati nel mercato francese.
Kingfisher, la multinazionale della distribuzione Diy attiva in UK, Francia, Polonia, Romania, Spagna e Portogallo, ha presentato i risultati dell’anno fiscale 2024 conclusosi il 31 gennaio 2025, un anno chiuso in leggero calo (-0,8% totale, -1,7% like-for-like ovvero al netto di aperture e chiusure) a quota 12,78 miliardi di sterline ma con significative differenze nei vari mercati e canali in cui opera il retailer. In estrema sintesi: male la Francia, complessivamente positivi gli altri mercati; nuova forte crescita della componente ecommerce (+8,3%).
Nello specifico (tutti valori LFL), il Regno Unito, che è il mercato principale del retailer, ha fatto segnare un +0,2%, grazie soprattutto alla continua crescita dell’insegna professionale Screwfix (+1%) mentre cala leggermente la catena leader britannica B&Q (-0,4%). La Francia si è confermata un mercato molto debole nel 2024, le 2 insegne Castorama e Brico Depot hanno riportato un calo di fatturato del 6,2%, con un picco nel Q2 (-9%). Stabili Polonia (-0,1%) e Romania (+0,8%), molto bene Spagna e Portogallo dove Brico Depot ha fatto registrare una crescita del 6,1%.
Thierry Garnier, amministratore delegato, ha affermato: “Per la prima volta in oltre sei anni, abbiamo aumentato la nostra quota di mercato in tutte le regioni chiave. Abbiamo fornito profitto e flusso di cassa in linea o migliori delle previsioni, rispettando gli obiettivi strategici. Le nostre piattaforme di ecommerce sono ora attive nel Regno Unito e in Irlanda, in Francia, in Polonia e in Iberia e sono in forte crescita con un GMV totale del 62%. La nostra penetrazione delle vendite professionali, escluso Screwfix, ha raggiunto il 17,9% a gennaio, in aumento del 4,9%, con forti progressi in Francia e Polonia. La nostra ristrutturazione di Castorama France sta procedendo e abbiamo accelerato i nostri piani. Come previsto, il contesto di mercato è stato debole, ma abbiamo mantenuto la nostra attenzione sulla gestione dei costi e della liquidità, riducendo di 120 milioni di sterline i costi strutturali e abbassando l’inventario dei negozi di oltre 100 milioni di sterline.