
Cresme: il mercato delle costruzioni è in fase discendente
Complice la diminuzione degli incentivi statali, il settore segna una flessione del 4,2%. Il residenziale privato scende del 14,7%.
Il mercato della riqualificazione edilizia è entrato in una fase recessiva. È quanto emerge dal 37° Rapporto Congiunturale del Cresme.
Parliamo di un segmento che è stato fortemente penalizzato dalla recente riduzione dei bonus statali. E l’andamento dei fatturati degli ultimi anni lo conferma. Dal 2013 al 2020 i vecchi incentivi avevano attivato un mercato di 28 miliardi di euro all’anno. Nel 2021 i lavori incentivati erano saliti a 67,1 miliardi; nel 2022 a 94,6, nel 2023 si scende a 83,7 miliardi. Sempre nel 2023, il Superbonus per il risparmio energetico da solo aveva attivato 46 miliardi di euro di lavori, nei primi tre mesi del 2024 ancora 14,5 miliardi, ma poi nell’insieme dei cinque mesi successivi si scende a 728 milioni. Ad agosto sono 59 milioni.
Complessivamente, il comparto delle costruzioni, nel 2024, chiude a -4,2% a valori costanti e nel 2025 si stima un ulteriore calo del -6,2%. Il comparto residenziale privato subisce le perdite maggiori, con un -14,7% degli investimenti. La manutenzione straordinaria registra un crollo di 18,2 miliardi, contribuendo alla perdita totale di 19 miliardi rispetto al 2023. Il valore complessivo della produzione scende a 292,1 miliardi di euro, rispetto ai 311 miliardi dell’anno precedente. Le nuove costruzioni crescono del 7,6% (72,1 miliardi), ma la manutenzione straordinaria cala del 10,1% (161,3 miliardi). Le opere pubbliche, trainate dal Pnrr, crescono del 13,7% nel 2024, ma si prevede che rallentino nel 2025, fermandosi al +7,5% (fonte: Angaisa su dati Cresme).