
Mercato giapponese del diy: gli spazi di crescita si assottigliano
In un settore sempre più affollato, i retailer cercano nuove opportunità di sviluppo nel target professionale differenziando i format.
Il mercato giapponese del fai da te, da ormai 10 anni, si mantiene su un valore di 4 trilioni di yen (circa 24 miliardi di euro). Eppure, nello stesso arco temporale, il numero di negozi di diy è continuato ad aumentare passando, da circa 4.500 store nel 2013, ai 5.000 del 2023.
Quali sono le prospettive di crescita per i retailer all’interno di un mercato così saturo? Ne abbiamo parlato con Shigeyuki Kurosu, chief director Pro Division di Cainz, e con Naohiko Hashimoto, general manager Product Development Department e Merchandising Division di DCM, incontrati in occasione della Briconight organizzata dall’Associazione Made4Diy.
Cainz e DCM sono due fra i più importanti retailer giapponesi di diy: Cainz vanta un fatturato di 542,3 miliardi di yen (3,27 miliardi di euro), e conta 239 negozi (dati aggiornati a fine febbraio 2024). DCM stima di chiudere l’anno fiscale terminante al 28 febbraio 2025, con un fatturato di 550,500 miliardi di yen (3,32 miliardi di euro). Il Gruppo ha una rete di 840 negozi.
“Ogni anno nel nostro paese aprono dai 50 ai 70 nuovi store… a fronte di vendite sostanzialmente stabili… – confermano Kurosu e Hashimoto -. Ne consegue che la crescita del fatturato è una sfida sempre più difficile per tutti gli attori, perché il mercato si restringe costantemente. Il contesto oggi è ancora più sfidante, per via dell’inflazione e della crisi dei consumi, che si fa sentire in Giappone come in molte altre parti del globo”.
Così, i retailer stanno lavorando per cercare di tenere i prezzi al consumo più bassi possibile: “Per riuscire nell’intento – continuano Kurosu e Hashimoto – 3 dei nostri reparti chiave come vendite, acquisti, marketing, stanno lavorando in maniera sempre più sinergica e condivisa, in vista del medesimo fine”.
Contestualmente, molte aziende stanno cercando di aprirsi opportunità di business in nuovi mercati, in particolare nel mondo artigianale: “Il segmento dei privati è certamente molto importante per noi, ma è anche vero che si tratta di un mercato piuttosto maturo – concordano i referenti di Cainz e di DCM -. Per questo stiamo cercando di avvicinare maggiormente il target professionale, anche sviluppando format di negozi ad hoc”.
L’intervista integrale a Cainz e DCM sarà disponibile sul prossimo numero di Bricomagazine.