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Mercato non food Italia: calo del -0,5% nel periodo 2025-2028

Mercato non food Italia: calo del -0,5% nel periodo 2025-2028

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McKinsey segnala una lieve flessione per il settore, che interesserà anche il Diy (stimato in decrescita del -0,7% a livello europeo).

Il comparto del non food in Europa (spaziando dalla categoria del fai da te ai mobili, dall’elettronica di consumo al beauty) nella maggior parte dei principali paesi crescerà dello 0,6% fino al 2028, al netto dell’inflazione. A segnalarlo è il recente studio ‘State of Retail Europe: Transition and transformation in nongrocery retail’ (‘Crescita del settore retail in Europa: transizione e trasformazione nel commercio non alimentare’), a cura di McKinsey & Company e in collaborazione con Eurocommerce. L’analisi si basa su un sondaggio che ha coinvolto oltre 15.000 consumatori in sei paesi europei (Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Uk) e 30 dirigenti del settore della distribuzione non food.

 

Naturalmente, le aspettative di crescita del non alimentare nel periodo 2023-2028, ancorché non brillanti, variano a seconda del paese e della categoria di riferimento. Per esempio, il non alimentare nel Regno Unito dovrebbe incrementare dell’1,5% e addirittura del 2% in Polonia. Di contro l’Italia del non food è prevista in calo del -0,5%, mentre la Francia dovrebbe attestarsi sul -0,4%, e la Germania fermarsi al +0,2%.

 

Quanto all’andamento per categoria, il fai da te in Europa è stimato in decrescita del -0,7%, mentre il segmento dei mobili e dei complementi d’arredo è previsto in flessione del -1,3%. In aumento, invece, l’elettronica di consumo (+1,5%) e il pet care (+2,7%).

 

Nonostante le modeste prospettive di sviluppo del mercato del Diy nel periodo 2025-2028, McKinsey individua alcune elementi strategici su cui i retailer del settore potrebbero puntare per invertire questo trend:

  1. sbloccare nuove opportunità di crescita sviluppando offerte per il mercato B2B;
  2. espandere la gamma di prodotti fai da te: i rivenditori possono differenziarsi ampliando l’assortimento per soddisfare le esigenze sempre più specifiche dei clienti;
  3. personalizzare i formati dei negozi, anche in questo caso per andare incontro ai diversi target di clienti.