
MORGAN STANLEY: IL FAI DA TE È UN BUSINESS AL RIPARO DA AMAZON
Il player dell’online vende prodotti brico, ma non sfonda con i servizi. Ecco perché non può estendere la sua lunga mano sul Diy.
Amazon sta entrando in molti segmenti commerciali, espandendosi dal mondo dell’online a quello delle produzioni televisive e al cloud computing, tanto per fare qualche esempio. Eppure, secondo una recente indagine Morgan Stanley Research (ripresa in questi giorni dalla stampa internazionale) ci sono almeno 8 attività commerciali che il colosso dell’online avrà difficoltà a presidiare, fra cui anche il bricolage.
Perché il fai da te può resistere ad Amazon? Sono i fatti a dimostrarlo: è vero che Amazon vende prodotti di bricolage e giardinaggio su internet, e continuerà a farlo. Non riesce però a offrire i servizi legati al mondo del brico. Gli Amazon Local Services – servizio che permette al cliente che compra prodotti di Diy su Amazon di prenotarsi anche un artigiano che possa venire a casa a montarglieli – non hanno mai sfondato. Perché? Molto semplicemente, perché l’utente, per capire come utilizzare o montare un articolo, preferisce recarsi in negozio e parlare (gratis) con l’addetto alla vendite, senza dover pagare eventuali tasse legate alla consulenza del professionista, cosa che accade con gli Amazon Local Services. Laddove il consumatore abbia effettivamente bisogno di un esperto per montare i prodotti brico, preferisce far riferimento ai servizi offerti dalle insegne del settore, di cui si fida, piuttosto che prenotare su web il servizio di un professionista con cui non ha mai avuto a che fare in precedenza.
Fra gli altri settori al riparo dalle mire espansionistiche di Amazon ricordiamo: la ricambistica auto, l’arredamento, il beauty, i prodotti di consumo (dal food ai prodotti per l’igiene personale).