Numeri record per il Salone del Mobile.Milano
L’edizione 2024 si chiude con un +17,1% di visitatori. Le presenze degli operatori del settore raggiungono il +26,8%.
Con un +17,1% rispetto al 2023, il Salone del Mobile.Milano 2024 (16–21 aprile) ha registrato un’affluenza decisamente elevata, pari a 361.417 visitatori complessivi: +100.000 vs 2022. Ottimo risultato anche per le presenze degli operatori, che registrano un +26,8%, con un 65,8% che arrivano dall’estero.
Nella top 15 delle geografie di mercato si registra l’importante ritorno della Cina, seguita da Germania, Spagna, Brasile, Francia, Stati Uniti, Polonia, Russia, Svizzera, Turchia, India, Regno Unito, Corea del Sud, Giappone, Austria. Un atlante che ha aperto nuove opportunità di business grazie anche alle numerose delegazioni provenienti da Stati Uniti, India, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Francia e Arabia Saudita.
Si consolida, nel weekend (giorni in cui la manifestazione è aperta anche ai non addetti ai lavori), l’interesse del pubblico di appassionati, con 32.567 le presenze. Sale pure il numero di studenti italiani e stranieri che si attesta a 13.556, di cui 8.368 italiani (+25,5%), per una media di crescita complessiva del 18,8%.
Superano le aspettative, infine, i numeri della community digital della piattaforma multicanale del Salone: oltre 1 milione di interazioni (+50% vs 2023) con un engagement rate del 60%, e 90 milioni di impression (+15% vs 2023). Ottimi i risultati dell’app in termini di fruizione servizi, dal matchmaking che ha registrato una crescita di oltre il 39% e la navigazione della mappa interattiva, con oltre 450.000 ricerche.
“Il 62° Salone del Mobile.Milano ha superato ogni previsione: è stata un’edizione da record – commenta Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano -. Abbiamo registrato risultati eccezionali, grazie alla fiducia di un ecosistema che, ancora una volta, ha riconosciuto alla manifestazione la sua leadership internazionale. Forte di 361.417 presenze, il Salone si riconferma un evento unico al mondo, un ponte di dialogo imprescindibile con le nuove geografie dei mercati: una città intercontinentale aperta all’innovazione, dove la competizione accelera la competitività di un settore chiave per l’economia del Paese e non solo”.