Con la fine di febbraio terminerà il periodo di riduzione dell’iva al 10% per i pellet, iniziato nel gennaio 2023. Per ora nessun problema sulla disponibilità della merce.
Con la legge di bilancio, il parlamento ha prorogato di un bimestre, quindi fino alla fine di febbraio 2024, l’agevolazione sulle biomasse legnose in vigore dall’inizio del 2023 che riduce l’iva dal 22% al 10%. Per mantenere l’imposta al 10% nei mesi centrali dell’inverno, sono stati stanziati circa 21 milioni di euro, a dimostrazione della volontà politica di mantenere l’aliquota invariata, riconoscendo gli effetti positivi del provvedimento in vigore l’anno scorso.
Nelle scorse settimane, durante le interlocuzioni di AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, con i Gruppi Parlamentari era stata evidenziata la necessità di intervenire nuovamente sul tema, confermando la riduzione dell’aliquota sulle compravendite di pellet dal 22% al 10% stabilita nella precedente Legge di Bilancio, che ha contribuito a determinare negli ultimi dodici mesi una robusta discesa dei prezzi del pellet a vantaggio dei consumatori.
Consumatori i quali pare abbiano usufruito per tempo dell’opportunità concessa dal governo, provvedendo a fare scorte sufficienti fino al termine della stagione climatica. Infatti, al momento non si riscontano criticità negli approvvigionamenti, il prodotto è disponibile senza limitazioni in tutti i canali di vendita e il prezzo medio di vendita è stabile intorno ai 5-6 euro per sacco di 15 Kg di buona qualità (certificato EN Plus A1), sui livelli di tutto il 2023, non lontano dalle quotazioni del 2020, prima della fiammata del 2022 che aveva portato a un raddoppio dei prezzi.
Resta semmai l’interrogativo su cosa succederà dopo. AIEL chiede con forza che la misura diventi strutturale, ma il per il 2024 sicuramente non si farà: ci sarà un aumento ‘automatico’ dei prezzi del 12% o i rivenditori assorbiranno in parte l’aumento dell’iva? O lo faranno i fornitori, ma in quel caso che ne sarà degli stock giacenti nei magazzini? Vedremo nei prossimi mesi, ma, se ci sarà uno sbalzo nei prezzi, è più che probabile che assisteremo a un significativo calo delle vendite.