
Durante l’inverno 2024-2025 il prezzo del pellet è rimasto basso e stabile, offrendo un risparmio del 40% rispetto al gas naturale e del 54% rispetto al gasolio.
I dati AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali – confermano che a gennaio 2025 il prezzo medio nazionale del pellet è di 5,4 €/sacco da 15 kg (certificato ENplus A1, IVA inclusa), con una riduzione di quasi 50 centesimi rispetto allo stesso mese del 2024. Questo valore, che non include il trasporto, è stato rilevato tra operatori specializzati e nella grande distribuzione organizzata.
Per confrontare il pellet con altri combustibili da riscaldamento, è utile considerare il costo in €/MWh. Produrre 1 MWh di energia con il pellet (208 kg di materiale ENplus A1, circa 14 sacchi da 15 kg) costa 76 €/MWh, risultando molto più conveniente rispetto al gas naturale (120 €/MWh +40%) e al gasolio da riscaldamento (148 €/MWh +54%).
Pellet: una risorsa strategica contro la povertà energetica
Dopo anni di volatilità nel mercato energetico, il settore delle biomasse ha ritrovato equilibrio, diventando una risorsa chiave per una transizione sostenibile. Secondo l’Osservatorio Italiano Povertà Energetica, nel 2023 2,36 milioni di famiglie (pari al 9% del totale) hanno avuto difficoltà a sostenere le spese per il riscaldamento, un dato in crescita rispetto al 2022.
A livello europeo, il numero di persone che non riescono a riscaldare adeguatamente la propria casa è passato dal 9,3% nel 2022 al 10,6% nel 2023 (fonte: Eurostat). In questo contesto, la stabilità dei prezzi del pellet rappresenta una soluzione concreta per ridurre i costi energetici, aumentare la sicurezza energetica e diminuire la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo l’uso di fonti rinnovabili locali.