Home Mercato Prodotti di seconda mano: home e casalinghi fra gli articoli più comprati
Prodotti di seconda mano: home e casalinghi fra gli articoli più comprati

Prodotti di seconda mano: home e casalinghi fra gli articoli più comprati

189
0

Il mercato, in Italia, supera i 20 miliardi di euro (circa la metà realizzati online). Oltre il 50% delle persone lo ha approcciato.

La second hand economy (l’economia dei prodotti di seconda mano) nel 2020 vale 23 miliardi di euro, pari all’1,4% del Pil italiano con l’online, in costante crescita, che pesa per il 46% del totale, ovvero 10,8 miliardi di euro. Il 54% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, di cui il 14% per la prima volta lo scorso anno. Sono, queste, alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio Second Hand Economy 2020 condotto da BVA Doxa per Subito.it, e realizzato a marzo 2021.

 

Perché la second hand economy è un tema che gli operatori del settore bricolage devono tenere ben presente? Perché coinvolge anche diverse merceologie trattate dai retailer brico. Tra le categorie più acquistate di seconda mano troviamo, in particolare, il mondo del casa & persona (67%), nonché il segmento arredamento e casalinghi (29%).

 

La second hand economy sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, anche in conseguenza dell’emergenza Covid e della nuova normalità che essa ha creato. A livello di cluster di consumatori, la diffusione della second hand è in aumento in particolare fra: laureati (66%), Generazione Z (65%) e famiglie con bambini piccoli (63%).

 

Tra chi nel 2020 ha acquistato o venduto oggetti usati, il 63% ha scelto di farlo online, canale privilegiato soprattutto per la sua velocità (47%), ma anche per la possibilità di comprare o vendere comodamente da casa (44%).

 

Cresce la frequenza di ricorso alla second hand: il 70% degli italiani compra o vende in questo mercato più di 2 volte l’anno. Aumenta anche il numero di oggetti scambiati: sale al +33% chi compra, principalmente per risparmiare in un momento di incertezza o perché ha avuto più tempo a disposizione, e sale al 36% chi vende, perché ha avuto più tempo, per guadagnare qualcosa in un momento di incertezza ma anche perché ha cambiato le proprie abitudini a causa della pandemia. Infine, si allunga la vita media degli oggetti: per il 62% il bene acquistato verrà collezionato, oppure, cessato il suo utilizzo verrà donato o rivenduto.