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Quanto funzionano le private label nel mercato del diy?

Quanto funzionano le private label nel mercato del diy?

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Cresce l’appeal del marchio commerciale. Ma per gli acquisti brico più importanti in termini economici, il brand resta il preferito.

Lo sviluppo delle private label nel settore del brico e dell’home improvement in Europa: il tema è stato affrontato all’interno dell’analisi ‘The State of Home Improvement: Key Trends and Market Insights’ (‘L’andamento dell’home improvement: i trend chiave e gli approfondimenti del mercato’) della società di ricerca USP Marketing Consultancy.

 

In primo luogo nel vecchio continente, nel 2024, un importante 96% dei proprietari di casa ha espresso un’opinione positiva riguardo ai prodotti brico a marchio del distributore. Inoltre, mentre metà dei consumatori europei predilige il marchio dell’industria rispetto alla marca privata, un altrettanto significativo 50% del campione dichiara di preferire le private label ai brand noti.

 

Benché questi dati riflettano una crescente fiducia verso il marchio commerciale, i proprietari di casa continuano a scegliere i prodotti dei brand industriali per gli articoli ad alto investimento. Caldaie (75%), finestre da tetto (68%) o telecamere di sicurezza (67%) restano dunque un terreno dominato dai marchi noti, con i consumatori che chiaramente trovano rassicurazione in valori quali qualità e affidabilità associati al brand. Gli articoli più accessibili in termini economici come vernici, adesivi e nastri, invece, vedono una concorrenza più forte da parte delle private label.

 

Sebbene il marchio commerciale stia crescendo un po’ in tutta Europa, alcuni mercati restano più fedeli ai brand. Spagna e Polonia, per esempio, mostrano una preferenza più marcata per i marchi noti, in particolare per i materiali di home improvement di fascia alta, in netto contrasto con paesi come Francia e Paesi Bassi, dove l’adozione delle private label sta accelerando.