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Retail real estate: crescita rallentata, trainata dai retail park

Retail real estate: crescita rallentata, trainata dai retail park

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Gli investimenti si concentrano su interventi di riqualificazione e sull’ampliamento di asset già esistenti, meno su nuove costruzioni.

 

Un 2022 dallo sviluppo piuttosto contenuto per il settore immobiliare commerciale, che chiude l’anno con una riduzione del volume del 30% rispetto al 2021, per un valore complessivo di circa 900 milioni di euro. È quanto emerge dalla settima edizione di Real Estate Data Hub, il report realizzato dai Centri Studi di Re/Max Italia e di Avalon Real Estate e dall’Ufficio Studi di 24Max.

 

Gli investimenti nel mondo retail sono principalmente concentrati nel nord Italia e focalizzati su interventi di riqualificazione, soprattutto in chiave di sostenibilità, e sull’ampliamento di asset già esistenti a discapito di nuove costruzioni. A fare da traino, nel comparto, è stata la categoria dei retail park, forma ibrida tra centri commerciali e urban retail.

 

Quanto all’urban retail, gli investitori sono e saranno sempre più selettivi, concentrandosi su centri storici e high street prime. Dall’analisi Real Estate Data Hub emerge come, a fronte di una complessiva riduzione degli investimenti, ci sia una concentrazione pari a circa il 50% su unità di piccolo taglio, con valori di acquisto relativamente bassi.

 

Il comparto gdo viene ritenuto ancora un asset class interessante se si considerano i fatturati €/mq generati. Anche durante il 2022 si sono superati i 130 milioni di euro di transazioni su diversi portafogli, che rappresentano circa il 15% dell’intero settore. I centri commerciali nel 2022 hanno registrato performance interessanti, con fatturati e vendite tornati ai livelli del 2019. Sebbene si sia rilavata complessivamente una minore affluenza, quest’ultima è stata accompagnata da valori medi di spesa più alti, segnale di acquisti presumibilmente più mirati e di un approccio diverso da parte del cliente finale nei confronti dello store fisico.

 

Per questi immobili, proprietà e sviluppatori hanno cambiato approccio concentrandosi su riqualificazioni e ampliamenti. Tale fenomeno ha riguardato sia i centri storici che i cosiddetti asset out of town in location strategiche, che hanno avuto nuova vita grazie a interventi di riposizionamento e revisione dei format. In particolare, durante lo scorso anno, gli investitori hanno mostrato un concreto interesse per centri commerciali ubicati in location secondarie; un trend che potrebbe proseguire anche nel 2023.