
Nella manovra economica 2025 è stata evitata la temuta riduzione del bonus ristrutturazioni dal 50 al 35%. Ma sarà solo per le prime case.
E’ il re dei bonus edilizi: il più vecchio, il più utilizzato, quello che copre il maggior numero di interventi legati al rinnovamento domestico e all’efficientamento energetico. Parliamo della detrazione fiscale per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, introdotta dall’articolo 1, commi 5 e 6, della legge 27 dicembre 1997 nella misura del 36% e potenziato nel 2013 con l’innalzamento della quota detraibile IRPEF al 50% e del limite dell’ammontare complessivo da 48.000 a 96.000 euro.
Nell’ambito della rimodulazione dei bonus edilizi, era stato anticipato un ritorno alla detrazione del 36%, con tetto di 48.000 euro, mentre la stesura definitiva della legge di bilancio prevede ancora per tutto il 2025 la detrazione al 50% e il tetto di 96.000 euro. La differenza con il 2024 sta nel campo di applicabilità, che non sarà più per tutti gli immobili, ma solo per le prime case. Resta ferma la possibilità di accedere alla detrazione del 36% sulle seconde case.
Rimane immutato anche il meccanismo di recupero della detrazione, in 10 rate annuali, senza possibilità di accedere al famigerato sconto in fattura.