
Tutto da rifare per Tecnomat Olbia: il TAR accoglie il ricorso del Gruppo Bricofer
Il TAR della Sardegna accoglie il ricorso del Gruppo Bricofer contro l’apertura del centro Tecnomat ad Olbia, a 3 Km dal negozio Ottimax. L’iter autorizzativo deve ripartire da zero.
Pubblicata oggi 31/7 la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna sulla vicenda che vede contrapposti da un lato il Gruppo Bricofer e la sua controllata Ottimax, dall’altro il Comune di Olbia con Bricoman Italia (Tecnomat) per la parte commerciale e M.D. 2000 S.r.l., per la parte edilizia.
Confermati tutti i punti su cui si articolava l’appello cautelare del Gruppo Bricofer che era stato integralmente accolto dal Consiglio di Stato con ordinanza n. 120/2023 del 16 gennaio 2023. Con ciò il processo autorizzativo per il punto vendita Tecnomat di Olbia (che avrebbe dovuto sorgere a soli 3 Km dal negozio Ottimax esistente) è di fatto annullato.
Le contestazioni di Bricofer (sostanzialmente accolte) sono quattro.
• Per l’iter autorizzativo è stato utilizzato il “procedimento semplificato previsto dalla legge regionale per le medie strutture di vendita, laddove, nel caso di specie, l’attività commerciale rientra nella tipologia delle grandi strutture di vendita, per le quali il legislatore regionale prevede un procedimento autorizzatorio condotto dal Comune, ma che contempla la partecipazione sia della Regione che della Provincia chiamate a pronunciarsi in una conferenza di servizi, i cui esiti sono vincolanti”.
• L’istanza di autorizzazione del negozio “avrebbe dovuto essere dichiarata irricevibile in quanto sprovvista del necessario parere di verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale che l’amministrazione regionale deve rilasciare ogni qual volta le opere riguardino centri commerciali e determinino la modifica di strutture esistenti”.
• “L’intervento proposto non è compatibile con la normativa in materia di prevenzione del rischio idrogeologico, poiché una parte considerevole degli interventi edilizi assentiti dal Comune di Olbia verrà svolto a ridosso di un’area definita a pericolosità idraulica molto elevata (Hi4) dallo ‘Studio di maggior dettaglio del Piano Regolatore Territoriale delle Aree Industriali gestite dal CIPNES-Gallura (PRTC)’ e, in tale area, sono consentiti solo interventi che non comportino aumenti di superfici o volumi utili entro e fuori terra ovvero incrementi del carico insediativo”.
• “Ha preso parte al procedimento autorizzativo un dirigente del Settore Pianificazione e gestione del territorio, edilizia privata legato da un vincolo di parentela di secondo grado (fratello) con uno dei tecnici che, su incarico della controinteressata M.D. 2000 S.r.l., hanno predisposto e sottoscritto la documentazione a corredo dell’istanza di autorizzazione degli interventi edilizi, il quale dunque si sarebbe dovuto astenere.
Interessante per gli addetti ai lavori la lettura delle motivazioni della sentenza, che può essere scaricata qui.