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Retail real estate: investimenti in calo

Retail real estate: investimenti in calo

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In Italia il settore degli immobili a uso commerciale è in flessione. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna le regioni più dinamiche.

Nel 2022 il mercato immobiliare commerciale italiano è risultato meno attrattivo per gli investitori: si è registrata cioè una contrazione degli investimenti, con un valore totale pari a poco meno di 1 miliardo di euro. È, questa, una delle prime evidenze emerse dal Rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato dalla società Scenari Immobiliari.

 

Nel nostro paese lo stato di incertezza, con le sue dinamiche evolutive che hanno interessato e caratterizzato i diversi periodi dell’anno appena trascorso, ha influenzato direttamente e indirettamente il settore retail, soprattutto quegli asset immobiliari (retail park) situati al di fuori dei principali centri urbani.

 

L’andamento degli investimenti registrato nella prima metà dell’anno, superiore ai 550 milioni di euro, ha sostenuto la crescita del settore compensando il successivo calo registrato nel corso dei due trimestri conclusivi, che ha portato gli investimenti a superare, seppur di poco, i 400 milioni.

 

Il volume totale degli investimenti retail del 2022, pari a poco meno di 1 miliardo di euro (980 milioni), risulta inferiore di quasi il 26% rispetto ai risultati del 2021 e di quasi il 50% rispetto al 2019. La Lombardia concentra più del 25% del totale degli investimenti a livello nazionale, circa 270 milioni di euro, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna, rispettivamente con quasi il 15% (134 milioni) e il 10% (84 milioni).

 

Durante lo scorso anno il mercato italiano degli immobili a uso commerciale ha fatto registrare un fatturato complessivo di quasi 6,5 miliardi di euro, derivante da attività di vendita e di locazione di spazi per il retail, in calo di 3,7 punti percentuali rispetto alla quota raggiunta nel 2021.

 

Relativamente al mondo delle grandi superfici commerciali, gli investitori hanno focalizzato la loro attenzione verso occasioni di natura opportunistica e value-add che hanno riguardato asset immobiliari quali centri commerciali secondari in una serie di territori situati prevalentemente nel nord della penisola (province di Brescia, Modena, Padova, Reggio Emilia e Varese) e all’interno dei vasti confini amministrativi della città di L’Aquila.